SENTIERO DON MATTIO Le Croci di Dronero Itinerari escursionistici in bassa Valle Maira, sulle colline di Dronero. Dronero si trova all’imbocco della Valle Maira, circondata a nord dalle montagne rocciose del San Bernardo e del Monte Roccerè (area croce Pian l'Abà), a sud dalle cime boscose tondeggianti e ondulate di Montemale (area croci Piagna Grande e Sarrettino). Le tre Croci di don Mattio vegliano su Dronero da posizioni panoramiche: sud (Piagna Grande), sud-ovest (Punta Sarrettino) e nord (Pian l’Abà). Esse sono state erette nell’Anno Santo del 1900, anno di Giubileo, dall’allora parroco di Dronero don Bernardo Mattio, riconosciuto dalla Chiesa "Servo di Dio" nel 1999 e "Venerabile" nel 2016. Mentre prosegue il suo cammino verso la beatificazione, in occasione della Pasqua 2017 sono state erette due croci di 5 metri di altezza usando ancora i basamenti originali del 1900. Panorama di Dronero dalla croce di Piagna Grande
Panorama di Dronero dalla croce di Sarrettino
All’approssimarsi del Giubileo del 1900, il XIV Congresso cattolico italiano di Fiesole, il 5 settembre 1896, annunciò l’iniziativa approvata e benedetta da papa Leone XIII di rendere omaggio a Gesú Cristo Redentore, dedicandogli il ventesimo secolo. Il comitato locale romano per tale omaggio progettò di consacrare 19 monti di varie regioni italiane (20 con quello di Carpineto Romano, paese natale di Leone XIII), erigendovi dei monumenti sacri sulle vette. Saluzzo non si fece cogliere impreparata alla richiesta papale: già nel 1896, il vescovo di Saluzzo Mattia Vicario (1895-1901) aveva caldeggiato la collocazione di una Croce in ferro (6mx2,5m) in vetta al Monviso, che avvenne il 31 agosto 1896. Il Monviso fu così inserito con il numero 1 nella mappa del 1899, per il tempestivo omaggio celebrativo: con i suoi 3841 metri risultò inoltre il più alto fra i 20 monti selezionati. In vista dell’anno del Giubileo del 1900, il vescovo di Saluzzo sollecitò i parroci della diocesi a compiere atti analoghi. Bisogna notare che fra il 1870 e il 1896 sulla vetta del Monviso vennero erette anche due statue e un medaglione mariani: il 25 agosto 1870 una statua in bronzo della Madonna, per iniziativa di un conte; il 31 luglio 1877 una statua in legno di larice, alta 1 metro, dell’Immacolata incoronata di 12 stelle, per iniziativa di una contessa; il 31 agosto 1896 un medaglione bronzeo dell’Immacolata (1,70mx0,90m), collocato con la prima croce. Da considerare inoltre che fra il 1877 e il 1901 vennero celebrate 10 messe in vetta al Monviso, segno inequivocabile della vocazione alpinistica dei preti delle nostre montagne, che vale ancora ai giorni nostri. Dronero dalla croce di Piagna Grande
Dronero dalla croce di Sarrettino
Don Bernardo Mattio era stato vicecurato di Crissolo nelle estati dal 1869 al 1872; fu pertanto testimone delle vicende che portarono all’erezione della prima statua della Madonna; aveva ben presente l’epopea delle prime scalate del Monviso; conosceva l’ambiente delle guide alpine e lo spirito dell’arrampicata, delle escursioni e della devozione spirituale che stimolavano le grandi montagne. Sicuramente influenzato da questa esperienza, fu tra i primi a cogliere l’appello del vescovo di Saluzzo: osservando la cornice di montagne che circondavano la città di Dronero, dove ora era parroco, selezionò tre vette che sembrano dominarla, due a sud (Piagna Grande, Punta Sarrettino) e una a nord (Pian l’Abà), e vi fece erigere tre grandi croci in legno. Ecco la storia delle tre croci: Croce di Piagna Grande; in primo piano i ruderi del basamento della croce del 1900
a) “sulla Piagna Grande” (879m), di 11,80mx5m, il venerdì 21 settembre 1900 (subito dopo le feste mariane), con benedizione sul piazzale della parrocchia e processione solenne; abbattuta dalle intemperie nel 1925 e rinnovata dal parroco don Giacomo Rosso; schiantata da un fulmine nel 1939, fu nuovamente ripristinata in legno nel 1940 dal parroco don Giovanni Raviolo, alla vigilia dello scoppio della guerra; infine l'attuale croce in ferro eretta dai massari del santuario di Ripoli nel dicembre 1964. Della croce don Mattio restavano nel 2016 solo i ruderi del basamento a fianco della nuova croce. Nuova croce (2017) di Pian l'Abà sopra il santuario di San Costanzo al Monte
b) "sul Picco", nota come croce Pian l'Abà (1026m), di 12 metri d'altezza, il venerdì 5 ottobre, quindici giorni dopo la prima, con la benedizione sul piazzale della parrocchia; caduta intorno al 1980; restavano nel 2016 solo i ruderi del basamento. La nuova croce di Sarrettino, con illuminazione a pannelli solari e led in occasione della Pasqua 2017
Croce di Sarrettino con il presidente dell'associazione "Mastro Geppetto" di Dronero
c) "su una punta della regione Olivengo", nota come Croce di Sarrettino (1090m, quella delle tre alla quota maggiore, supera per altitudine ben 6 delle 20 cime ufficiali nazionali scelte per il Giubileo del 1900), a quel tempo priva di boschi, prativa e ben visibile da Dronero; di 6mx2,30m, abbattuta da un fulmine nel 1929; restavano nel 2016 solo i ruderi del basamento. Da sottolineare che le tre croci erano già presenti sulla mappa dell'Istituto Geografico Militare del 1902 (Foglio 79, II NE, scala 1:25.000). Nei dintorni di Dronero, dopo il 1900 sono state via via erette altre due croci dal comune di Villar San Costanzo: in occasione del XIX Centenario della Redenzione nel 1933, quella in ferro sulla vetta del Monte San Bernardo (1625m), di 15mx6m; in occasione dell'Anno Santo 1975, quella sullo spiazzo a mezza strada fra i due santuari di Santa Maria Delibera e San Costanzo al Monte. Altre croci storiche da segnalare in Valle Maira si trovano sulle vette del Roccerè (Roccabruna), Birrone (San Damiano Macra), Tibert (Celle Macra), Pelvo d’Elva e Chersogno (Elva), Sautron (Acceglio). Era abitudine di don Bernardo Mattio, così come dei parroci di Dronero che seguirono, di recarsi in pellegrinaggio solitario ai piedi delle tre croci, da cui si godono meravigliosi panorami sulla pianura e sulle montagne della Valle Maira, fino al Monviso. Basamento della Croce di Sarrettino prima degli interventi: niente panorama!
L'area della croce di Pian l'Abà prima degli interventi
Con il trascorrere del tempo, a seguito dell’abbandono dei pascoli e dei boschi, le cime delle tre croci sono state invase dalla vegetazione di alto fusto, e di quei vecchi panorami già nel 1999 non rimaneva alcuna traccia. Quell’anno, in occasione delle ricerche per il processo diocesano di don Mattio, don Pietro Conte (collaboratore locale della Causa di beatificazione e canonizzazione) inviò il nipote Enrico Collo sulle tre cime per eseguire una documentazione fotografica su ciò che rimaneva dei tre basamenti. A parte Piagna Grande, dove oggi la croce del 1964 si erge a pochi metri del basamento originario del 1900, quelli degli altri due siti erano letteralmente nascosti dalla vegetazione.
Alcune fasi di lavoro dei volontari dell'Associazione Mastro Geppetto di Dronero
Nell’autunno del 2016, per continuare i percorsi devozionali e per celebrare la conclusione del processo apostolico con la promulgazione del Decreto sulla eroicità delle virtù/venerabilità di don Bernardo Mattio, don Pietro Conte progetta di riportare le tre croci allo splendore originario: contando sull’apporto fondamentale ed entusiasta dell’associazione di volontariato “Mastro Geppetto” di Dronero, si è proceduto con la ciclopica opera di pulizia, taglio delle piante e installazione di due nuove croci sulle vette Punta Sarrettino e Pian l’Abà, di nuovo visibili dalla città; le due croci, alte 5 metri, sono state costruite dalla ditta Aurelio Beltramo di Murazzone, donandone una in segno di devozione; con un lavoro encomiabile, le due croci sono state erette per le festività di Pasqua 2017, facendo in modo che la croce di Sarrettino, illuminata per l'occasione, fosse visibile da Dronero durante la processione solenne serale della Via Crucis.
Estate 2017: palinatura sentiero don Mattio (itinerario Croce di Sarrettino)
Nel 2017 sono stati predisposti degli itinerari escursionistici per raggiungere le tre croci, con partenza dal piazzale don Mattio a fianco della chiesa parrocchiale di Dronero, oppure dal santuario di Ripoli o dal santuario di Santa Maria Delibera. Attualmente il sentiero è segnalato con cartelli indicatori per raggiungere la Croce di Sarrettino: salendo sia dalla borgata Ricogno di Dronero, o anche dalla borgata Pragermano sotto il Colle della Piatta di Montemale. Autunno 2017: panchina alla croce di Pian l'Abà
Panchina panoramica alla croce di Sarrettino
Nel corso del 2017 a fianco delle nuove croci sono state installate anche due graziose panchine in legno con vista panoramica, e sono state collocate delle targhe commemorative: queste ultime si inseriscono nel nuovo circuito di visita cittadino a Dronero, in memoria di questo straordinario parroco in via di beatificazione, che mantiene vivo il ricordo delle sue opere a oltre 100 anni dalla scomparsa. Note per gli escursionisti Il "Sentiero don Mattio - Le croci di Dronero" può essere percorso in giornata se buoni camminatori o se dotati di mountain bike, esplorando le colline di Dronero percorrendo strade secondarie, spesso sterrate, ideali per questo sport. Per gli escursionisti, consigliata la partenza dal santuario di Ripoli (sulla strada per Montemale), con scelta di percorso breve alla sola croce di Piagna Grande, oppure di percorso lungo aggiungendo la croce di Sarrettino e scendendo da borgata Archero. Per la croce di Pian l'Abà, è possiblie seguire un circuito ad anello con partenza dal santuario di Santa Maria Delibera e passando per il santuario di San Costanzo al Monte, monumento nazionale. Per vivere una "giornata emozionale", aggiungendo anche la visita alle caratteristiche vie medievali di Dronero, si consiglia di partire per entrambe le escursioni dalla piazza parrocchiale di Dronero, di fronte al Municipio, dove è sistemato il busto di don Bernardo Mattio sulla piazzetta che ne porta il nome: quello era il luogo da cui partiva per le sue gite sui monti e il sacro pellegrinaggio solitario alle croci, ideale ancora ai giorni nostri per raggiungere le cime circostanti partendo dal centro storico della città. Foto e testi Enrico Collo - Don Pietro Conte www.naturaoccitana.it
|