La Badia del Preit - rievocazione storica - Festa della tradizione alpina che si tramanda dal 1500 La Badia del Preit Domenica intorno al 10 agosto Solennità di San Lorenzo, patrono della borgata Testo tratto da "Preit - La Festa di San Lorenzo: La Badia e i suoi Abbà" a cura della Pro Loco del Preit, 2009; Foto Enrico Collo, Badia 2010
Si trovano tracce della Badia del Preit già a partire dal 1500. In un periodo in cui l'eresia protestante si era diffusa quasi dappertutto in valle Maira, era sta istituita una scorta armata composta da un drappello di alabardieri (l'alabarda era un'efficientissima arma da punta e da taglio in dotazione alle milie di allora), che sotto il comando dell'Abbà e del suo vice dovevano difendere il clero e i parrocchiani in occasione delle processioni religiose, specialmente durante la festa patronale di San Lorenzo (San Laurèns), contro gli Ugonotti e più tardi contro i Valdesi. I componenti della scorta armata variavano da 16 a 18, oltre al portastendardo con l'immagine del santo: dovevano essere tutti giovani nativi del Preit, dai 18 ai 30 anni. L'Abbà rimaneva in carica per un anno, e in quello seguente diventava Vice o Abbà Vecchio.
Il giorno della solennità di San Lorenzo, già fin dalla prima messa, due armati, uno per parte, erano posti di guardia al portale di entrata della chiesa. Due sostavano dietro la balaustra dinanzi all'altare, a protezione dei celebranti, scortando il predicatore fino al pulpito e riaccompagnandolo all'altare una volta conclusa la predica. Gli altri armati stavano in piedi nella navata, allineati lungo le file dei banchi a protezione dei fedeli. Finita la messa solenne, la scorta armata proteggeva ancora la processione attraverso le vie del paese. Uguali precauzioni erano adottate nel pomeriggio per il cambio dell'Abbà. L'uniforme della scorta era costituita da un giubbotto di cuoio spesso e resistente a protezione dl torace, e da un casco metallico o cimiero guarnito da un nastro rosso, simbolo del martirio del Santo. Anche le alabarde, i bastoni degli Abbà e lo stendardo erano ornati con il nastro rosso. Il ricordo degli avvenimenti è stato tramandato nel tempo mantenendo viva la Badia del Preit, che viene rievocata ogni anno in occasione della festa di San Lorenzo, seppur con gli inevitabili cambiamenti che le circostanze hanno comportato. Con l'avvento di napoleone Ià, vennero imposte nuove divise e vietate le armi da guerra e uniformi, sostituite da una feluca con un pennacchio); a seguire nuovi cerimoniali per l'insediamento degli Abbà e l'intervento di una banda musicale. Le spese per la banda musicale erano sostenute dalla parrocchia, mentre il pranzo per i componenti della banda e della badia erano a carico dell'Abbà in carica. Con la guerra del 1940 la Badia si interrompe, per riprendere nel dopoguerra, seppur saltuariamente. Nel 1953, causa l'inasprimento della povertà, della conseguente emigrazione degli abitanti e dell'impossibilità di sostenere i costi, la Badia si interrompe: l'ultimo Abbà è Giorgio Colombero, pastore della Gardetta. Nel 1967, grazie all'impegno dell'allora Presidente della Pro Loco Isoardi, la tradizione mai dimenticata della Badia riprende e continua tra varie difficoltà, prima fra tutte quella di reperire persone disponibili a ricevere l'oneroso incarico di Abbà. Prendere il cappello di Abbà era una scelta fatta per voto. Oggi per fortuna c'è la Pro Loco e il Comune che danno dei contributi, ma un tempo fare la festa e l'Abbà significava fare dei sacrifici enormi perchè costava: il pranzo lo pagava tutto quello che prendeva il cappello di Abbà, mentre oggi dà semplicemente una offerta libera. I personaggi principali della festa sono l'Abbà Nuovo e l'Abbà Vecchio, riconoscibili dal cappello; il primo porta una feluca rossa, il secondo una feluca nera. Essi hanno un bel seguito di gente coi cappelli ornati di nastri variopinti, con bandiere e la banda musicale. Il cambio del cappello si svolge seguendo un antico cerimoniale: l'Abbà del nuovo anno si fa molto cercare fra le case del paese dai suoi predecessori, e quando finalmente lo trovano lo festeggiano tutti; poi viene trasferito con una scorta che lo accompagna nel tendone delle feste, dove avviene il cambio di cappelli. L'area dei festeggiamenti, un tempo al centro della borgata, oggi è stata trasferita nel vicino campo sportivo, permettendo l'allestimento di grandi tendoni per i festeggiamenti, che durano più giorni, con una struttura coperta dotata di appositi locali per la cucina, il tutto a norma di legge. Così si è mantenuta il più possibile inalterata la festa della Badia di San Lorenzo del Preit. Alle 10 del mattino, al suono della banda musicale di Moretta, la Badia si schiera davanti alla chiesa, in attesa della celebrazione della Messa Solenne. Vi partecipa insieme alla popolazione, mentre due componenti stanno a guardia davanti al portone della Chiesa. Al termine della funzione si avvia la processione con la statua del Santo fra le vie della borgata, caricata sulle spalle di quattro portatori. La processione circoscrive con il suo percorso lo spazio occupato dalle case e scendendo lungo i viottoli stretti e scoscesi che si snodano in mezzo a queste ritorna al piazzale antistante la Chiesa. Segue il pranzo comunitario nel tendone dei festeggiamenti. Nel pomeriggio la banda comincia a suonare in processione per avvisare che la festa ricomincia.
La prima sosta, solo coi componenti della Badia, si fa al Campo Santo della borgata per ricordare le anime dei defunti. Poi al suono della banda procede fra le viuzze del paese, guidata da Beppe Rosano di Acceglio, entrando nelle case e sulla cima dei tetti per cercare il nuovo Abba.
Infine, a sorpresa, lo trova! E la gente acclama felice: "Viva l'Abbà Neu!". Il segreto del nuovo successore viene mantenuto fino all'ultimo, e in seguito viene accompagnato al tendone scortato dai vecchi Abbà. Qui avviene la cerimonia del cambio dei cappelli: l'Abbà dell'anno precedente cede il cappello con il pennacchio bianco all'Abba appena trovato e riceve il cappello con il pennacchio nero dell'Abbà vecchio; quest'ultimo cessa così la sua funzione tornando ad essere un semplice cittadino.
A questo punto i partecipanti rendono omaggio all'Abbà Nuovo: la gente, come prevede la tradizione, fa ressa per baciarlo, quindi tutti partecipano al rinfresco offerto dal nuovo Abbà che subito dopo apre le danze, e la festa continua... Elenco degli Abbà dal 1953 1953: Giorgio Colombero ...... interruzione della Badia ..... 1967: Secondo Isugli 1968: Achille Chiampasso 1969: Giovanni Tolosano 1970: Antonio (Tunin) Pasero 1971: Lorenzo Poracchia 1972: Aldo Magnano 1973: Vitale Olivero 1974: Angelo Paleni 1975: Gilberto Paleni 1976: Renzo Canavese 1977: Guglielmo Cavagnero 1978: Mercedes Giordano 1979: Beppe Bollino 1980: Franco Ferraris 1981: Bartolomeo Ponzo 1982: Giorgio Andreis 1983: Vittorio Pasero 1984: Bartolomeo Bressi 1985: Lorenzo Pasero 1986: Mario Gioia 1987: Ennio Dreussi 1988: Alfonso Maligno 1989: Giuseppe Nembri 1990: Roberto Germini 1991: Cesare Tolosano 1992: Ottavio Olivero 1993: Marcello Forano 1994: Renato Operti 1995: Jole Paleni 1996: Giovanni Santanero 1997: Bruno Grasso 1998: Antonio Ceaglio 1999: Renato Garzini 2000: Igor Campo 2001: Beppe Castellano 2002: Silvio Polla 2003: Alberto Pasero 2004: Giancarlo Tolosano 2005: Gianmario Bianco 2006: Mirella Dadone 2007: Bartolomeo Mellano 2008: Franco Bergesio 2009: Aldo Mellano 2010: Chiaffredo Colombero
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