IL SENTIERO DEI CICLAMINI Tempo di percorrenza : 2 ore Difficoltà : facile e per tutti, passeggiata ideale anche con ragazzi. Itinerario : escursione con lunghi tratti pianeggianti, con un dolce dislivello risalendo sui bordi di un torrente e una ripida discesa da Camoglieres che riconduce al punto di partenza. Località attraversate : Macra – Langra – Caricatori – Camoglieres – Macra Luogo di partenza : Macra, piazza del municipio. Elementi di interesse: La Valle Maira è percorsa da un’intensa rete di sentieri fra i boschi di mezza costa che per molti secoli videro il passaggio di viaggiatori, mercanti, predicatori e pellegrini. Il sentiero proposto ci porta nel vivo della storia e della cultura di questi viandanti, testimoni della cultura occitana nelle sue propaggini orientali verso la pianura cuneese: questi viottoli sono infatti stati da sempre la strada principale che metteva in comunicazione la bassa e l’alta valle, e da qui nasceva l’esigenza di un itinerario il più possibile pianeggiante. Ci troviamo nel cuore dei Percorsi Occitani, il famoso Sentiero di Valle, e proprio questa passeggiata può essere un buon modo per comprenderne appieno la loro bellezza selvaggia, garanzia di giornate uniche e indimenticabili per gli escursionisti che vengono a percorrerli da tutta Europa. Il forte isolamento di queste comunità alpine, le cui borgate ancora oggi vengono raggiunte soltanto da due carrarecce (non toccate, se non marginalmente, dal nostro itinerario) ha lasciato a questi boschi un aspetto maestosamente naturale e ha permesso di conservarne intatti i numerosi sentieri. Seguendo il percorso, numerose sono le tracce della presenza umana e delle sue attività passate: si trovano infatti ancora alcuni mulini ai bordi del torrente, diversi terrazzamenti delle antiche vigne ed essiccatoi di cereali con le caratteristiche colonne rotonde; case di boscaioli ancora intatte e restaurate o in silenzioso e progressivo abbandono; piloni e cappelle che sbucano improvvisamente dal bosco, con affreschi che raccontano storie di fede e di visioni macabre, in cui i morti si mescolano al mondo dei vivi cercando di afferrarne le loro anime. La magia e l’incanto del bosco, ricchissimo di associazioni vegetali e specie endemiche rare, viene accresciuta dalle tracce ancora oggi evidenti di un pauroso incendio che aggredì gran parte della montagna una ventina di anni fa. Alla devastazione del fuoco sono comunque sopravvissute alcune piante rare: il Cyclamen purpurascens, il fiore che dà il nome al percorso e la cui fioritura si può ammirare nel mese di agosto, con la sua caratteristica che cresce soltanto sotto i faggi. Ancora più rara è l’ Euphorbia valliniana , endemica esclusiva della Valle Maira, che cresce in piccoli fazzoletti di terra, nascosta da sguardi indiscreti. Mi sento di sottolineare una raccomandazione, nel caso durante la vostra passeggiata vi imbattiate in queste piccole preziosità: non seguite l’istinto di raccoglierle, creando un danno ecologico gravissimo, ma immortalatene la bellezza in una bella fotografia: questa non sfiorirà mai e ve ne conserverà il ricordo per sempre… Degne di nota sono anche le numerose colonie di vischio sulle cime dei pini silvestri, la conifera più rappresentata nell’area, e le fioriture di lavanda che ci accompagnano nel cammino. L’intera area verrà a breve inserita nei geositi della Valle Maira, a causa dei grandiosi affioramenti di pareti carbonatiche e della spettacolare morfologia carsica superficiale, in cui l’acqua ha scavato e modellato per millenni i bastioni rocciosi, sprofondandovi in profondità e scavando cunicoli e cavità che danno il nome al Comune di Macra. Essa infatti un tempo era anche detta Arma o Alma , che deriva da Barma o Balma , che in parlata locale sta appunto ad indicare i numerosi antri e caverne che si osservano nella zona; esse venivano spesso utilizzate dai pastori come riparo dalle intemperie sia per sé che per gli animali, sia per la legna che per la fienagione. Descrizione dell’escursione Macra - Caricatori Dal piazzale del Municipio di Macra, dove una mappa ci permette di individuare la passeggiata che andremo a percorrere, si prosegue per alcune decine di metri in direzione di Acceglio, fino al ponte da cui inizia l’itinerario (fontana). Accostato un antico mulino in fase di ristrutturazione, si costeggia il ruscello, sempre ricco d’acqua, fino a Langra (non considerare l’indicazione dei Percorsi Occitani che risale in salita sulla destra; quello sarà il percorso del ritorno). Poco prima di Langra si sbuca sulla strada (in buona parte sterrata) che arriva da Macra. Chi volesse fare soltanto una breve passeggiata, consigliamo di ritornare al punto di partenza seguendo proprio questa carrozzabile. Da Langra si rimane sulla strada principale che termina a Caricatori, che come denota il nome era una antica borgata di boscaioli; fino a pochi anni fa non era infrequente trovare ancora sul sentiero le antiche slitte utilizzate per trasportare i tronchi. Caricatori - Camoglieres Appena superato Caricatori, si imbocca il sentiero che devia a destra portandosi in leggera salita sotto le pareti verticali di Punta Raveirola; qui inizia la parte più selvaggia dell’itinerario, che in un lungo traversone pianeggiante raggiunge Camoglieres, incuneandosi ai bordi di una conca valliva; superando un pilone solitario in posizione dominante su Macra e l’intera zona; passando ormai nel tratto in discesa, ricco di terrazzamenti un tempo coltivati a vite, accanto alla palestra di arrampicata, richiamo per esperti arrampicatori. L’abitato di Camoglieres merita una visita per la tipologia dell’insieme architettonico delle case e per alcuni dipinti significativi di Giors Boneto, pittore di Paesana che operò in valle all’inizio del 1800: notevole è il San Cristoforo che traghetta un fiume in cui nuota una sirena. Camoglieres - Macra Seguendo le tacche gialle dei Percorsi Occitani si ridiscende leggermente l’interno della borgata, per poi imboccare l’antico viottolo che collegava la borgata con il capoluogo di Macra. La discesa è rapida e decisa, ma le sorprese del nostro percorso non sono ancora finite: notevole è la panoramica a strapiombo sul fiume Maira, con la ex-statale della valle che si snoda come un lungo serpente; alcune barme fanno intuire l’uso di riparo che ne è stato fatto per secoli; improvvisa infine compare l’ultima perla, ossia la piccola e antichissima cappella di San Pietro, che custodisce al suo interno un affresco enigmatico ribattezzato “La danza macabra”, con una terrificante visione dell’inferno e del castigo dei peccatori. Conosciuto il luogo, sarà bello riuscire ad identificarlo le volte successive che si percorrerà la valle in questo tratto della strada principale. Ormai siamo alle porte di Macra, e il sentiero sbuca sul tornante della strada che sale alla parte alta del paese e alle borgate di Langra e Caricatori. Un ultimo consiglio è quello di prendere il viale in salita, che in poche decine di metri ci porta di fronte alla Parrocchia dedicata a San Marcellino, patrono della festa che si celebra solennemente ogni anno all’inizio di primavera con grandi manifestazioni. Passando accanto alla chiesa, sul lato a monte ritroviamo il sentiero che in breve discesa ci riporta al punto di partenza. È tradizione consolidata percorrere l’itinerario descritto al mattino della domenica, all’interno delle manifestazioni ufficiali della Fiera di San Marcelin. Buona passeggiata! Enrico Collo , accompagnatore naturalistico SENTIERO DEI CICLAMINI 1) IL SENTIERO DEI CICLAMINI Dislivello: m 185 Tempo di percorrenza: ore 2,30 per l’anello completo Percorso: Bedale – Langra – Caricatori – Camoglieres – Villar - Bedale. Difficoltà: E Si tratta di un facile percorso ad anello che deve il suo nome al Cyclamen purpurascens che fiorisce fra luglio e agosto nelle faggete fra Camoglieres e Caricatori (si ricorda che ne è severamente vietata la raccolta). Il sentiero è interamente segnalato con tacche di vernice rossa e corredato da una serie di pannelli che riportano notizie sulle principali varietà botaniche e arboree che popolano la zona attraversata. Dal piazzale del Municipio di Macra (875m) si prosegue per una ventina di metri in direzione di Acceglio, fino ad un ponte (fontana), dove si svolta a destra seguendo l’indicazione dei Percorsi Occitani. Si costeggia il ruscello passando accanto ad un antico mulino e dopo una decina di minuti si trascura la deviazione a destra dei Percorsi Occitani (indicazione Villar, che verrà utilizzata per il ritorno), continuando lungo il corso d’acqua fra una ricchissima vegetazione di ambiente umido. Una comoda passerella in legno facilita l’attraversamento del rio. Poco prima della borgata di Langra si sbuca sulla strada in parte sterrata che arriva da Macra. Abbandonando le tacche gialle che verso sinistra conducono a Langra (972m), si procede dritto fino a Caricatori (997m), abitata un tempo da boscaioli. Si entra nella borgata e si piega a destra al di sopra delle case: occorre qui abbandonare la mulattiera che sale al colle del Rastcias, per rintracciare il sentiero che devia a destra portando in leggera salita sotto le pareti verticali di Punta Raveirola (1264m, parete di arrampicata). Pianeggiando si raggiunge il centro di una comba inoltrandosi in un angusto vallonetto: è la comba Friera (1055m), attraversata la quale si passa sull’altro versante del vallonetto. Dopo una bella pineta (bosco di Saria), si giunge ad una radura al bordo della quale è eretto un pilone (1060m) a picco sul vallone del Bedale di Langra. Il sentiero inizia ora a perdere quota, attraversa terrazzamenti un tempo coltivati a vite e, passando al di sotto di una palestra di arrampicata , raggiunge Camoglieres (992m) dove recentemente è stata aperta una via ferrata . L’abitato presenta un’interessante tipologia architettonica (tetto sostenuto da colonna rotonda, forni, fontana) e alcuni dipinti di Giors Boneto, pittore di Paesana che operò in valle all’inizio del 1800: notevole sulla parete di una casa nei pressi della fontana un affresco con San Cristoforo che traghetta un fiume. Seguendo nuovamente le tacche gialle dei Percorsi Occitani si ridiscende leggermente verso l’interno della borgata, per imboccare un viottolo che si snoda al di sopra dei salti di roccia a strapiombo sulla statale di fondovalle, costeggiando alcune barme. Si transita sotto il portico della trecentesca cappella di San Pietro (872m) che custodisce al suo interno un affresco inquietante denominato “Danza macabra”, raffigurante un girotondo di cadaveri ove la morte rende uguali ricchi e poveri, potenti e popolani. Il sentiero va a sbucare sul tornante della strada asfaltata che sale dalla statale a Villar , la parte alta di Macra: la si percorre in salita transitando davanti alla Parrocchia di San Marcellino , patrono della festa che celebra l’inizio della primavera, che al suo interno ospita una pala di Francesco Gonin. Subito dopo la chiesa si ritrova sulla sinistra il sentiero che in discesa porta a chiudere l’anello, tornando poco a monte dell’antico mulino. |
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