Su queste pagine Bruno ci racconta le emozioni che ha condiviso con Gianni Rossato dal 6 all'11 agosto 2005 sulle linee di cresta della Valle Maira, attraversando a piedi l'intero confine fra Italia e Francia e con l'Alta Valle Varaita fino al Colle della Bicocca, sopra Elva. Il tragitto, con partenza da Prato Ciorliero nel vallone di Unerzio (Chialvetta), è stato completato con diverse diramazioni laterali sempre in cresta per raggiungere tutti gli altri 3000.
9 agosto 2005: Il Pairàs Coupà, raggiungendo il Brec de Chambeyron dal bivacco Montaldo
Perchè?
6 agosto 2005: la Ferrata degli Alpini, sulle pareti dell'Oronaye
Non è stato difficile, con una cartina alla mano, individuare l’enorme catena che a guisa di cappello incornicia la Val Maira; molto più complesso è stato invece scegliere il percorso che mantenesse i requisiti che mi ero imposto: interamente per cresta mantenendosi in quota il più possibile, logicità, difficoltà ragionevole, possibilità di pernottamenti in bivacchi alla sera e, soprattutto, racchiudere tutte le cime oltre i 3000 metri. Anni fa avevo già salito nel corso di due mesi ed in otto uscite tutti quelle che allora avevo individuato come vette oltre i 3000 metri, ma, un po’ negligenza e un po’ per ipocrita superficialità, ne avevo conteggiato solo 16: questa volta sarei stato più preciso adottando schemi più razionali e, soprattutto, li avrei percorsi tutti senza interruzioni! Non rimaneva che utilizzare l’inizio estate per perfezionare l’allenamento invernale con lunghe gite (arrivando a concatenare anche 5 tremila in un giorno con partenza da Chiappera), studiare le tappe affinché fosse possibile ogni sera raggiungere un bivacco e, sopra ogni cosa, cercare un compagno d’avventura affidabile, giacché ritenevo prudente essere in due, almeno per la lunga cresta che unisce il Buc de Nubiera al Brec de Chambeyron. Gli amici dell’ultima ora avevano preferito dileguarsi con motivazioni più o meno valide: non rimaneva che cercare un compagno motivato, trovato, all’ultimo minuto e grazie alla segnalazione di Giovenale, in Gianni Rossato di Busca, istruttore di parapendio e appassionato di torrentismo ma, soprattutto, un esperto e infaticabile alpinista. Ancora acquistare le provviste, completare l’attrezzatura, suddividere i rifornimenti ed affidarli ai cari amici Giovanni, Enrico e Sergio che avrebbero provveduto a raggiungerci in tre punti prestabiliti per reintegrare i viveri e soprattutto l’acqua, poiché sapevo che in tutti i sei giorni l’avrei trovata praticamente solo una volta, a metà percorso presso il bivacco Barenghi…. 9 agosto 2005: sulla cresta del Brec de Chambeyron
Foto e testi di Bruno Rosano
Tutti noi abbiamo qualche sogno nel cassetto ed a volte ci ritroviamo a vagheggiare su vecchi progetti, troppo spesso abbandonati per mancanza di coraggio e, soprattutto, perché non sufficientemente motivati…. Anche io, non me ne vergogno, per molto tempo ho coltivato l’idea di mettere alla prova il mio carattere, tracciando nella “mia” Val Maira un percorso che avesse una sua logicità, al di fuori dei comuni sentieri, troppo sfruttati e spesso nati solo per esigenze turistiche. Doveva essere qualcosa di originale, qualcosa che racchiudesse l’essenza della valle, non troppo difficile (non ne sarei stato in grado) ma neppure banale. Non volevo compiere un’impresa sportiva (alla mia età, non sarebbe stato il caso!), ma disegnare qualcosa di esteticamente valido, che fosse singolare e coerente, originale e logico. Tutti i comuni sentieri uniscono le valli attraversando i colli, io avrei voluto congiungerle mantenendomi alla maggior altezza possibile con un tracciato per cresta….
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