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Viaggio in valle
Proposta di una vacanza in Valle Maira

VIAGGIO IN VALLE MAIRA
Consigli su alcuni luoghi da vedere

a cura di Enrico Collo, Accompagnatore naturalistico

    Valle Maira, un territorio selvaggio in cui escursionismo, natura incontaminata, arte, storia e cultura occitana sanno offrire al visitatore più esigente angoli esclusivi, unendo il fascino dei paesaggi alla ricca proposta di locali che bene hanno saputo far rivivere le borgate abbandonate di un tempo non lontano.  

La Famiglia  

    Arrivando da Busca è d’obbligo una deviazione ai Ciciu del Villar, Riserva Naturale che da maggio propone il museo diffuso “Ciciuvagando”, semplice passeggiata fra le famose colonne di erosione alla scoperta della leggenda di San Costanzo e dalle secolari opere dei benedettini, guidati dal motto “Ora et labora”.

Passando a Dronero, le mura medievali richiamano ad una visita nell’importante città del Marchesato di Saluzzo; le quasi cento borgate di Roccabruna risalgono fra i boschi di castagno nella soleggiata conca del San Bernardo, culminando nel sito archeologico del Roccerè, il monte sacro per le antiche popolazioni di cacciatori che qui lasciarono enigmatiche incisioni rupestri su strapiombanti torrioni rocciosi. 

Dronero e Roccabruna dal San Bernardo

    Addentriamoci nella valle facendo una sosta a Macra; due sono le importanti novità del 2006: il percorso ad anello del Sentiero dei Ciclamini, adatto alle famiglie, che ci accompagna nel bosco con pannelli esplicativi; l’impegnativa Via Ferrata di Camoglieres, inaugurata a marzo, che garantisce brividi intensi agli amanti dell’avventura.

Via Ferrata di Camoglieres 

Sul versante opposto si risale il vallone di Celle Macra, patria degli acciugai e dinamico centro di studi dell’Ecomuseo Alta Valle Maira, fra i cui obiettivi c’è il ricupero di importanti edifici storici destinati a scopo museale.    

San Peyre di Stroppo

  Ritornati lungo il Maira ecco Stroppo, l’antica capitale della valle, le cui borgate sembrano rivivere gli antichi splendori: dove pochi anni fa regnava il silenzio, oggi si assiste a una nuova vitalità, rispettosa dell’ambiente  e spesso caratterizzata  da un accento nordico.

  Il Colle delle Cavalline è la porta che d’improvviso si apre sull’ampia conca di Elva, e il caldo sole estivo fa scordare i lunghi mesi dell’inverno: qui ci attendono i celebri capolavori artistici della Parrocchiale culminanti nelle opere pittoriche di Hans Clemer e Pietro da Saluzzo, a cui da quest’estate si aggiunge l’allestimento nella Casa della Meridiana del Museo di Pels (dei capelli), arricchito da un efficace video in lingua occitana che ci accompagna con la testimonianza diretta degli ultimi “cavié d’Elva”.

Prima di riprendere il viaggio affidiamoci al nostro sangue freddo, poichè ci aspetta il terribile Vallone d’Elva, detto semplicemente “l’Orrido”: un po’ di apprensione ci assalirà nell’affrontarlo, certo, ma gli appassionati della natura rimarranno a bocca aperta nell’immaginare le forze imponenti che lo generarono.     Ancora un breve tratto di fondovalle e presto la strada ci propone un nuovo bivio: una stretta gola sembra chiudersi di fronte a noi, ma superate due gallerie scavate nella roccia si mostrano all’improvviso i due valloni di Marmora e Canosio. Ancora una volta le case delle borgate, collegate fra loro da antichi sentieri, ci raccontano la vita di un tempo: pastori, agricoltori, boscaioli, falegnami, bottai, sellai, cavatori di marmo e sarti erano i mestieri prevalenti nei due paesi, mentre le strade si inerpicano sui versanti fino a raggiungere l’incantevole Altopiano della Gardetta, sovrastato dalle guglie dolomitiche di Rocca La Meja, inserito nel 2001 fra i Patrimoni Geologici Italiani.  

gardetta 

     Un lungo anello in quota su pista sterrata, ideale per gite in mountain bike, ci riporta a Ponte Marmora e da qui si prosegue verso Prazzo; qui ci si può inoltrare nel Vallone di San Michele, dominato dal piccolo Cervino della Valle Maira, il Monte Chersogno; da segnalare il nuovissimo bivacco Elio Bonfante, ai bordi del Lago Camoscere e raggiungibile anche dal Colle di Sampeyre.

Il Lago di Saretto

Siamo ormai in vista di Acceglio, circondato dalle vette più alte che per ben 24 volte superano i 3000 m: il paradiso del trekking estivo è qui, con numerosi itinerari segnalati che prendono d’assalto le montagne; su tutte colpisce lo sperone quarzitico di Rocca Provenzale e della Torre Castello, simboli della valle assieme al grande salto delle Cascate di Stroppia, attive fino a inizio agosto.
Le escursioni forse più frequentate sono quelle che salgono ai Laghi Visaisa e Apzoi; dalle loro falde sotterranee si alimentano le Sorgenti del Maira, oasi di relax per i turisti attratti dal miracolo dell’acqua che impetuosa sgorga alla base di una caratteristica conca glaciale.
Per questa volta voglio eleggere loro come posto del cuore, insieme alle rare e poco conosciute grotte di travertino sottostanti e al bosco di pino uncinato che qui cresce soltanto su tale tipo di roccia: ci troviamo in un Sito di Interesse Comunitario dell’Unione Europea, censito nel progetto Natura 2000, straordinario patrimonio naturalistico che aggiunge una nuova perla alle bellezze della Valle Maira.

 

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Testo di Enrico Collo
Accompagnatore Naturalistico

     
Trekking con gli asini Sentiero dei Pastori Laghi di Roure Sentiero Dino Icardi Viaggio in valle
Monte San Bernardo Monte Roccerè Rocca La Meja Sentiero dei cervi Marmora La Scurcio Sentiero Frassati
Viaggio in valle - creata (01/08/2006) - modificata (24/10/2007) - vista 21260
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