IL BOSCO DELL’ALEVČ
Il bosco dell'Alevč e il Monviso dal Colle di Sampeyre
Con questo nome si indica la piů grande estensione di pini cembri in purezza d’Italia. Il bosco dell’Alevč si trova in alta Valle Varaita, una delle valli Occitane del Piemonte, al confine fra Italia e Francia, piů precisamente ai bordi del parco del Queyras, alle pendici del Monviso, raggiungibile dal Colle dell’Agnello.
Bosco dell'Alevč: una grande distesa di pini cembri
L’Alevč si puň definire a ragion veduta un bosco antico. Al suo interno possiamo trovare esemplari millenari di pino cembro, giŕ ricordato nell’Eneide di Virgilio, quando parla di “Vesulus pinifer”, ossia montagna visibile da ogni luogo e ricoperta da una foresta di pini. Altre tracce si trovano nelle opere dello storico latino Stradone, nella sua “Historia naturalis” redatta da Plinio il Vecchio.
Le dimensioni del bosco sono notevoli, in quanto occupa lo spazio di 820 ettari, circa 2030 campi da calcio. Il bosco si trova ad una quota compresa tra i 1700 m e i 2500 m sul livello del mare, anche se č possibile trovare a 2950 m l’esemplare di pino cembro piů in quota di tutto il suo areale, sul versante nord della Cima delle Lobbie. Sicuramente nel lontano passato il cembro arrivava a quote piů basse, ma con l’utilizzo del territorio da parte dell’uomo, sia per la pastorizia che per l’agricoltura, č stato soppiantato dal larice, pianta dai molti utilizzi.
La salvezza del bosco č quella di avere molte zone inaccessibili: infatti si sviluppa notevolmente su versanti scoscesi e rocciosi, quindi il taglio dei cembri sin dal passato č stato minimo. Una vera tragedia ecologica ebbe luogo invece durante le campagne militari della metŕ del ‘700, con dissennati e massicci abbattimenti di alberi centenari, destinati alla fabbricazione di palizzate e fortificazioni, opera in legno che si snodava per circa 15km dalle pendici del Monviso fino alle falde del Monte Pelvo. Costruzione oltretutto rimasta inutilizzata o piů semplicemente diventata legna da ardere, sacrificata alle migliaia di fuochi accesi dalle truppe franco-spagnole o sabaude nei loro rispettivi accampamenti.
Il cembro non č assolutamente utilizzabile come legname da riscaldamento, infatti essendo molto ricco di resina intasa la canna fumaria; al contrario il suo legno si presta per la realizzazione di mobili ed oggetti intagliati, in quanto molto tenero quando č ancora verde, quindi facile da lavorare; con il passare del tempo si indurisce, mantenendo pur sempre un profumo di resina accentuato.
Dal 1949 il bosco risulta incluso nel prestigioso registro dei Boschi da Seme.
Dall’anno 2000, č stato riconosciuto come “sito di interesse comunitario” (S.I.C.).
Il Lago Bagnour, con sullo sfondo il Chersogno e il Pelvo d'Elva
Vedi anche: le passeggiate nel bosco dell'Alevč verso il rifugio e il lago Bagnour
La parte bassa del bosco dell'Alevč, dove il cembro si mescola al larice
Le caratteristiche pigne violacee del pino cembro
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