Eccezionale scoperta di NaturaOccitana! Impronte di arcosauri sull’Altopiano della Gardetta I progenitori dei dinosauri: che lucertoloni!!! È quello che si potrebbe pensare vedendo il TICINOSUCHUS FEROX passeggiare tra i pascoli della Gardetta… 245 milioni di anni fa!!! Grazie al lavoro del geologo Enrico Collo e del Prof. Michele Piazza dell'Università di Genova nel 2008 sono state ritrovate le impronte di questo antenato dei dinosauri che passeggiava placido su quella che oggi è una spiaggia fossile. Il ritrovamento è stato ufficializzato nel luglio del 2009 dopo che il prof. Heinz Furrer, professore presso il Museo di Paleontologia di Zurigo, ha identificato e confermato la scoperta. Dal 2017 le impronte vengono annualmente studiate, con nuove importanti scoperte, da un gruppo di ricerca a cui si sono aggiunti Edoardo Martinetto e Massimo Delfino dell'Università di Torino, con Fabio Petti coordinatore nazionale della Società Geologica Italiana e collaboratore paleontologico del MUSE di Trento. Un ringraziamento speciale a Giovanni Raggi, presidente dell'Associazione Escarton, che ha coordinato il gruppo di ricerca e la Soprintendenza di Torino. Ancora un grazie speciale a tutti gli amici che hanno aderito alla raccolta fondi per finanziare i soggiorni e le spese di viaggio durante le ricerche. Scrive il prof. Michele Piazza dell'Università di Genova: "Ricordo la grande emozione provata in occasione della prima scoperta, con l'amico Enrico Collo nel 2008, il piacere intellettuale della prima campagna di rilievi con Enrico e Heinz Furrer nel 2009 e poi la grande soddisfazione scientifica avuta nel lavorare con una così prestigiosa squadra di ricercatori, il tutto nella consapevolezza che questa rilevante novità scientifica si colloca in un territorio di spettacolare bellezza, accrescendone il già grandissimo valore". Tutte le domeniche di luglio, agosto e settembre appuntamento alla Gardetta con il geologo Enrico Collo, scopritore dei rettili della Gardetta, per apprezzare dal vivo le bellezze geologiche dell'altopiano. Escursione facile e indicata per le famiglie! Per info e prenotazioni sulle gite: 349.7328556. A caccia di dinosauri alla Gardetta in compagnia del geologo Enrico Collo, autore della scoperta
Appuntamento alle ore 9 al Colle del Preit (Canosio). Costo delle gite 10 euro.
L'escursione è facile e adatta a tutti, con bambini a partire da 3 anni. Dislivello 250m interamente su pascoli alpini. Oltre alla scoperta dei progenitori dei dinosauri, gli arcosauri, durante l'escursione si andrà alla scoperta dei paesaggi di 250 milioni di anni fa, quando il supercontinente Pangea si lacerò originando l'Oceano delle Alpi. Assolutamente consigliata anche a scopo didattico!
Per gruppi di almeno 10 persone, possibilità di organizzare escursioni sull'Altopiano della Gardetta negli altri giorni della settimana. Per info e prenotazioni: tel. 349.7328556 (Enrico Collo)
La storia
Dal 1995 al 1998 il Rifugio della Gardetta ospitò uno strano personaggio, che vagava per l'Altopiano con una bussola, un martello, un quaderno di appunti e delle strane carte colorate. Era lo studente di geologia Enrico Collo, che in quegli anni scalò tutte le cime che circondano l'Altopiano della Gardetta, studiando in dettaglio le diverse rocce e i loro rapporti stratigrafici e tettonici che all'occhio attento raccontavano una storia lunga quasi 300 milioni di anni.
Grazie alla successione delle rocce si possono infatti ricostruire gli antichi ambienti geografici in cui esse si formarono: vulcani, fiumi, deserti, spiagge e mari tropicali con barriere coralline si susseguirono nel tempo, raccontando la storia di un continente che stava sprofondando in fondo al mare. Non si tratta del mito di Atlantide, ma le vicende del supercontinente Pangea che si stava fratturando creando nuove geografie sul pianeta Terra, con la formazione di nuovi oceani e nuove placche continentali: la Gardetta si trovava proprio sul bordo di una di queste fratture, registrando tutte le fasi di questo incredibile e per tanti versi catastrofico periodo geologico.
Quello che era un antico mare, come testimoniano una grande quantità di fossili, oggi si ritrova a oltre 2.000 m di altezza; come è possibile tutto ciò? Per spiegarlo è necessario compiere un altro salto nel tempo, analizzando cosa è successo negli ultimi 100 milioni di anni: l'Oceano alpino (Ligure-Piemontese per i geologi), per le mutate condizioni dinamiche createsi nell'area mediterranea, si richiuse, portando alla collisione l'Africa e l'Europa e al sollevamento della catena montuosa delle Alpi. Lo scontro ha lasciato tracce spettacolari: basta osservare le pareti verticali di Rocca la Meja, o gli strati contorti del gruppo Punta Eco-Rocca Brancia, del Cassorso e del Bodoira-Monte Giordano per rendersi conto delle forze in gioco che hanno piegato e innalzato l'intero Altopiano della Gardetta fino alle quote attuali.
L'ultimo grande evento in ordine di tempo, registrato nella morfologia del paesaggio attuale, fu il grande cambiamento climatico a livello planetario che originò un susseguirsi di epoche glaciali negli ultimi 2 milioni di anni. Fu in questo periodo che si plasmarono le praterie dell'Altopiano, grazie all'azione levigatrice dei ghiacciai che sgretolarono le montagne e trascinarono a valle una grande quantità di detriti sotto forma di cordoni morenici: è sufficiente fare due passi intorno al rifugio per immaginarsi come doveva essere il panorama fino a 12.000 anni fa, quando si concluse l'ultima glaciazione.
Ascoltata la tesi di laurea, frutto di tre anni di lavoro, il prof. Michele Piazza dell'Università di Genova intuì le potenzialità didattiche della Gardetta, organizzando qui le escursioni estive di geologia per i suoi studenti. Grazie al suo interessamento e alla stretta collaborazione con Enrico, ecco che nel 2001 l'Altopiano entrò a far parte dei Patrimoni Geologici Italiani, mentre nel 2008 avvenne la scoperta più importante, la testimonianza di una passeggiata degli antenati dei dinosauri: su una serie di strati inclinati in rapida erosione accelerata, rappresentanti un'antica piana di marea in un ambiente di transizione fra il mare e la terra emersa, comparvero delle strane impronte.
La meraviglia fu tanta, confermata l'anno successivo dal Prof. Heinz Furrer dell'Università di Zurigo, fra i massimi esperti europei di impronte di dinosauri: si trattava in effetti delle impronte lasciate in riva al mare da un gruppo di rettili nel periodo chiamato Triassico, una passeggiata avvenuta ben 242 milioni di anni fa! A quel tempo i dinosauri non esistevano ancora, essendo comparsi soltanto 230 milioni di anni fa, e le impronte scoperte divengono ancora più importanti in quanto appartengono ai loro antenati, gli Archosauria; in particolare si tratta della specie Ticinosuchus ferox, ossia il "coccodrillo feroce del Ticino", così chiamato perchè lo scheletro di questo animale è stato scoperto in Svizzera, sul Monte San Giorgio nel Canton Ticino, luogo oggi riconosciuto Patrimonio Unesco per i suoi incredibili reperti fossiliferi. Il Ticinosuchus ferox Il Ticinosuchus appartiene dunque alla famiglia degli Archosauria, che significa "le lucertole dominatrici": simile ad un coccodrillo, decisamente carnivoro per i suoi denti, lungo fino a 2,5 metri, muscoloso, slanciato e con una lunga coda che camminando teneva sollevata da terra, sulle spiagge tropicali della Gardetta, lasciando dietro di sè le tracce del suo passaggio, impronte sprofondate nel fango che sembravano effimere, come quelle che si lasciano ogni giorno della nostra vita, ma che invece sono miracolosamente arrivate sino a noi e oggi ci fanno sognare di un lontano mondo passato.
Ogni anno l'eccezionale affioramento viene monitorato e fotografato, documentandone la rapida evoluzione legata agli strati in frana e alle condizioni climatiche estreme dell'inverno. Purtroppo alcune delle prime impronte sono scomparse a causa dell'azione del gelo-disgelo, ma nel frattempo se ne scoprono sempre di nuove regalando grandi emozioni ai visitatori che si avvicinano alle rocce con rispetto e con la guida di chi le ha scoperte. Si auspica che possa al più presto prendere avvio un progetto pubblico per la loro conservazione e valorizzazione.
Altopiano della Gardetta a Canosio | Escursioni alle impronte di dinosauro e alla scoperta del Patrimonio Geologico Italiano dell'Altopiano della Gardetta LOCANDINA DIMOSTRATIVA DEGLI ANNI SCORSI
Possibilità di escursioni per gruppi in altre date della settimana. Per informazioni e prenotazioni: 349.7328556 (Enrico Collo) - info@naturaoccitana.it
Appuntamento escursioni alle ore 9 al nuovo parcheggio del Colle del Preit A SPASSO COL DINOSAURO DELLA GARDETTA Una divertente e istruttiva passeggiata naturalistica sull’Altopiano della Gardetta, a Canosio in Valle Maira, riconosciuto fra i Patrimoni Geologici Italiani. In compagnia del geologo Enrico Collo, che nel 2008 ha scoperto le impronte del Ticinosuchus ferox, rettile triassico progenitore dei dinosauri, nell’arco di pochi chilometri si potrà ricostruire la storia geologica delle Alpi. Ritrovo al Colle del Preit (2.083 m), ore 9.00. Nel pomeriggio possibilità di prolungare l’escursione fino al Passo della Gardetta (2416m) e al Bric Cassin (2587m), facoltativo e a discrezione dei partecipanti. Rientro al Colle del Preit alle ore 17.00. Possibilità di pranzo al Rifugio Cai della Gardetta (€ 12 a persona) o pranzo al sacco. L’escursione è indicata a tutti e non prevede difficoltà; ideale per famiglie. QUOTA DI PARTECIPAZIONE: 10 € adulti, gratuito bambini fino a 14 anni. INFO E PRENOTAZIONI: 349.7328556 (Enrico Collo) | Era il 2001 quando, dopo 6 anni di ricerche sul terreno a cura di Enrico Collo, incontri e accompagnamenti di ricercatori universitari e campagne geologiche per studenti, realizzazione di schede tecniche in collaborazione con l'Università di Genova (un grazie particolare all'appoggio del Prof. Michele Piazza che ha curato tutta la parte tecnica del progetto e delle relazioni istituzionali col comitato scientifico), la Gardetta risultava fra i primi siti censiti in Italia come Patrimonio Geologico Nazionale. Nel 2008, con grande sorpresa, durante la campagna geologica dell'Università di Genova, ancora Michele Piazza ed Enrico Collo hanno scoperto delle impronte di rettile risalenti a circa 245 milioni di anni fa! Un ritrovamento unico sull'arco occidentale delle Alpi, una nuova perla fra i tesori della Valle Maira... | | È ufficiale: le tracce ritrovate sulle rocce dell’Altopiano della Gardetta, in Valle Maira nel comune di Canosio, appartengono a un rettile di 245 milioni di anni fa! Per la precisione si tratta di un tipo di impronte riferibili al gruppo Chiroterium, ossia “mano di animale” per la loro somiglianza alle dita umane, le quali vengono attribuite a rettili antenati dei dinosauri chiamati Archosauria. | Una delle impronte di Ticinosuchus ferox | La traduzione del nome scientifico del superordine Archosauria ci fa capire di quale tipo di animali si trattasse: “lucertole dominatrici”. Il genere a cui appartengono le impronte è Ticinosuchus, ossia “coccodrillo del Ticino”, poiché i primi fossili di questo rettile sono stati rinvenuti sul Monte San Giorgio (Patrimonio Mondiale dell’Unesco), nel sud del Canton Ticino in Svizzera. La specie più probabile a cui si possono riferire è ancora più esplicativa: Ticinosuchus ferox, che evidenzia come si trattasse di uno dei più importanti predatori carnivori attivi dell’ecosistema desertico-tropicale in cui viveva. | | L’eccezionale scoperta risale all’estate del 2008, ad opera del prof. Michele Piazza dell’Università di Genova (Dipartimento per lo Studio del Territorio e delle sue Risorse) e del geologo Enrico Collo di Dronero, il quale si laureò nel 1998 con una tesi sulla geologia dell’Altopiano della Gardetta. Grazie alla collaborazione con l’Università di Genova, dal 2001 l’Altopiano fa parte del censimento dei Patrimoni Geologici Italiani del già APAT, oggi ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale). Ogni anno in Valle Maira e alla Gardetta si svolge l’escursione geologica del corso di Sedimentologia e Stratigrafia, della durata di tre giorni: proprio durante i sopralluoghi del 2008 sono riemersi sulla superficie di uno strato roccioso quelle che sembravano delle impronte di dinosauro, preziosamente custodite nel sottosuolo per oltre 240 milioni di anni. | Prof. Michele Piazza dell'Università di Genova e Prof. Heinz Furrer dell'Università di Zurigo (Foto Enrico Collo)
| La cautela nella divulgazione di un tale ritrovamento è d’obbligo, per evitare bufale o falsi clamori. Nell’inverno si è dunque provveduto a contattare i massimi esperti del settore a livello europeo, identificati nei ricercatori dell’Università di Zurigo in Svizzera: l’analisi fotografica ha fornito subito ottimi riscontri, ma era necessario un sopralluogo in loco per ufficializzare la scoperta. Ecco allora che dal 17 al 19 luglio 2009 è stato ospite del Comune di Canosio il prof. Heinz Furrer, che oltre all’attività accademica è curatore e ricercatore del Museo di Paleontologia di Zurigo, specialista in impronte di rettili. La ricerca è andata oltre i risultati attesi: sulla lastra rocciosa si è trovata non un’unica impronta isolata, ma una vera passeggiata con probabili otto impronte, di cui tre si presentano in modo evidente. “Si tratta con alta probabilità di un esemplare giovane di Ticinosuchus – afferma in buon italiano il prof. Heinz Furrer –. La grandezza e la distanza fra le varie impronte fa ipotizzare un individuo lungo un metro e mezzo (gli adulti arrivano fino a due metri e mezzo); il portamento da rettile emerge chiaramente dalla disposizione delle zampe nelle diverse impronte. In Svizzera abbiamo avuto la fortuna di ritrovare un esemplare completo di scheletro, che ci permette di entrare nel dettaglio su alcuni comportamenti dell’animale: i denti ci dicono che si trattava di un carnivoro; era dotato di una grossa testa, un corpo slanciato e muscoloso, con zampe snelle che gli permettevano di camminare sollevato senza strisciare il ventre al suolo; anche la coda allungata non era appoggiata al terreno durante la marcia”. “Un’unica impronta sarebbe di difficile attribuzione – prosegue Heinz Furrer –, ma una serie ripetuta di passi non lascia dubbi”. Eseguite le misurazioni e i rilievi cartografici e fotografici, il prof. Furrer sta ora elaborando i dati e, in collaborazione con il prof. Michele Piazza e il contributo di Enrico Collo, si stanno redigendo gli articoli scientifici per segnalare e documentare il ritrovamento. | Fondale di spiaggia all'Altopiano della Gardetta | “Si tratta di una scoperta rilevante non solo per il territorio locale: mentre in Svizzera abbiamo condizioni più favorevoli alla conservazione dei fossili mesozoici, questo mi risulta essere il primo caso di ritrovamento di tali impronte sulle Alpi Occidentali. Sarà ora importante procedere alla sensibilizzazione delle Amministrazioni per la tutela e la promozione del ritrovamento”: questo l’invito rivolto al sindaco di Canosio Roberto Colombero in un incontro al termine della campagna di ricerca. Enrico Collo | Da sinistra: Enrico Collo, Michele Piazza, Roberto Colombero, Heinz Furrer
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A caccia di dinosauri sull'Altopiano della Gardetta - Foto Enrico Collo UNA SCOPERTA DI NATURAOCCITANA!
| In estate ritornano le escursioni più esclusive della Valle Maira Impronte di dinosauro sull’Altopiano della Gardetta Scoperte nel 2008 da Michele Piazza (Università di Genova) ed Enrico Collo (NaturaOccitana), confermate e classificate nel 2009 da Heinz Furrer (Museo Paleontologico di Zurigo). Nel 2001, in seguito della tesi di Enrico Collo e grazie sempre all'interessamento del prof. Piazza, l'Altopiano della Gardetta è stato inserito nei Patrimoni Geologici Italiani per l'eccezionalità dei suoi affioramenti che raccontano lo smembramento del supercontinente Pangea e le fasi iniziali della nascita dell'Oceano alpino. Concediti una giornata sopra i 2.000m in un ambiente alpino dai panorami mozzafiato, per ascoltare direttamente dal geologo che ha effettuato queste scoperte: sono certo che sarà una gita che rimarrà nel vostro cuore, ideale anche per i bambini e le famiglie.
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| Estate Escursioni alle impronte di dinosauro e alla scoperta del Patrimonio Geologico Italiano dell'Altopiano della Gardetta Tutte le domeniche di luglio e agosto Possibilità di escursioni per gruppi in altre date della settimana. Per informazioni e prenotazioni: 349.7328556 (Enrico Collo) - info@naturaoccitana.it Appuntamento escursioni alle ore 9 al nuovo parcheggio del Colle del Preit A SPASSO COL DINOSAURO DELLA GARDETTA Una divertente e istruttiva passeggiata naturalistica sull’Altopiano della Gardetta, a Canosio in Valle Maira, riconosciuto fra i Patrimoni Geologici Italiani. In compagnia del geologo Enrico Collo, che nel 2008 ha scoperto le impronte del Ticinosuchus ferox, rettile triassico progenitore dei dinosauri, nell’arco di pochi chilometri si potrà ricostruire la storia geologica delle Alpi. Ritrovo al Colle del Preit (2.083 m), ore 9.00. Nel pomeriggio possibilità di prolungare l’escursione fino al Passo della Gardetta (2416m) e al Bric Cassin (2587m), facoltativo e a discrezione dei partecipanti. Rientro al Colle del Preit alle ore 17.00. Possibilità di pranzo al Rifugio Cai della Gardetta o pranzo al sacco. L’escursione è indicata a tutti e non prevede difficoltà; ideale per famiglie. QUOTA DI PARTECIPAZIONE: 10 € adulti, gratuito bambini fino a 12 anni. INFO E PRENOTAZIONI: 349.7328556 (Enrico Collo) | | Nel periodo invernale, quando le impronte di rettili triassici non sono raggiungibili, causa l'alta quota, il geologo Enrico Collo è disponibile a venire nelle scuole con lezioni multimediali con video, fotografie e campioni di rocce per raccontare dal vivo ai ragazzi la meravigliosa storia delle Alpi Occidentali e dei ritrovamenti di dinosauri in Italia. Altre possibilità: - corsi e conferenze di geologia e astronomia leggi di più - gite di istruzione alla scoperta delle meraviglie geologiche nelle valli cuneesi (Maira, Varaita, Po) leggi di più |
Si organizzano escursioni alla Gardetta, visitabili solo in estate
Telefona al 349.7328556 (Enrico Collo, geologo e accompagnatore naturalistico) - info@naturaoccitana.it Vuoi vedere tante fotografie delle escursioni estive alla Gardetta, per renderti conto della bellezza del luogo? Clicca qui
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